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Emergenza CoronaVirus. Autocertificazione per chi ha l'esigenza di spostarsi.

  • Immagine del redattore: Avv. Luca Lezzi
    Avv. Luca Lezzi
  • 10 mar 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 31 mar 2020

Cosa fare in caso di denucia o sanzioni per aver violato le norme sulla quarantena.

Come funziona la "autodichiarazione" predisposta dal Ministero dell'Interno.

Attualmente, in Italia, vige il divieto assoluto di spostamenti per chi è sottoposto a quarantena o risulta positivo al CoronaVirus, ma per coloro che non rientrano in queste categorie è possibile spostarsi solo per i seguenti motivi: 1) esigenze lavorative (anche il semplice viaggio da casa per raggiungere il posto di lavoro); 2) situazioni di necessità (ad esempio per fare la spesa, o per altre situazioni particolari da indicare verbalmente a chi effettuerà i controlli); 3) motivi di salute; 4) rientro presso il proprio domicilio, abitazione e residenza (Chi vive in una città ma ha la residenza in un altro luogo potrà rientrarvi), In alto trovate il modello di autocerficazione che potete scaricare e compilare nel caso abbiate l'esigenza di spostarvi.

Il consiglio è quello di portare sempre con se almeno una copia del modello di autocertificazione, anche in bianco, in modo da poterlo compilare all'occorrenza, anche se è presumibile pensare che le autorità preposte ai controlli dovrebbero avere dei moduli in bianco da consegnare ai soggetti che ne fossero sprovvisti.

Il modello di autocertificazione prevede altresì la dichiarazione di non essere sottoposto a misure di quarantena e, soprattutto, di non essere positivo al virus COVID-19. Ovviamente chi dovesse risultare positivo, ma al momento della sottoscrizione della predetta autocertificazione non sapeva di esserlo e non aveva nessun sintomo riconducibile al coronavirus, non rischia alcun tipo di sanzione. Dichiarerà il falso invece chi, essendo stato sottoposto a tampone, e risultato positivo, anche in caso di assenza di sintomi.


Le sanzioni previste per chi viola la quarantena.

Chiunque dovesse violare le limitazioni agli spostamenti, non potendo giustificarsi con uno dei motivi meglio sopra elencati, rischia la sanzione di cui all’articolo 650 del codice penale (inosservanza di un provvedimento dell'autorità), che prevede l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino 206 euro.

ATTENZIONE, l'ammenda di € 206, non è una mera sanzione amministrativa, come può esserlo la multa per divieto di sosta o per eccesso di velocità, ma una vera e propria pena che verrà menzionata nel casellario giudiziario.

Ciò significa che si avrà la "fedina penale sporca".

Per evitare questa conseguenza, molto più grave del mero pagamento della somma di € 206, sarà necessario chiedere l'oblazione della pena, ovvero sempre il pagamento di una somma di denaro, ma che avrà la ben più importante conseguenza, se accolta, di estinguere il reato e, quindi, la non menzione nel casellario giudiziario.

Le ipotesi più gravi

Oltre all'ipotesi appena descritta, chiunque violi le norme sulla quarantena, rischia di vedersi addebitare il reato più grave previsto dall’articolo 452 del Codice penale (delitti colposi contro la salute pubblica).

La pena prevista per questo tipo di reato va da un minimo di sei mesi fino ad un massimo di 12 anni nei casi più gravi.

I soggetti che dovessero presentare sintomi associati al Covid-19, quali, per esempio febbre o tosse, sono obbligati non solo ad avvisare le strutture sanitarie preposte, ma devono mettersi in quarantena volontaria.

Chiunque non dovesse attenersi a queste prescrizioni rischia, oltre alle imputazione di cui agli art. 650 e 452 del codice penale, un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie.

Se le lesioni causate al soggetto contagiato sono superiori a quaranta giorni di malattia il colpevole è punito con la reclusione da tre a sette anni ed il reato è procedibile d'ufficio, ovvero senza la necessità che il contagiato presenti una denuncia all'autorità competente. Nel caso in cui le lesioni abbiano configurato un decorso della malattia inferiore a quaranta giorni, sarà, ovviamente, necessaria la denucia della persona offesa.

Se si dovessero infettare persone a rischio causandone la morte, l’imputazione potrebbe trasformarsi in omicidio doloso pena la reclusione non inferiore a 21 anni.

Falsa autocertificazione Esibire un’autocertificazione in cui si attesta falsamente la necessità di spostarsi, sostenendo, per esempio, di viaggiare per motivi di lavoro mentre invece state andando a trovare degli amici, implica il reato di falsa attestazione a un pubblico ufficiale, e la pena va da uno a sei anni di reclusione.

Nel caso in cui dichiarate di spostarvi per andare a fare la spesa, sarà utile conservare lo scontrino per poter dimostrare, se necessario, di non aver attestato il falso.


Il modello di autocertifcazione è aggiornato al 26 marzo 2020 e puoi scaricarlo qui


Per maggiori informazioni invia una mail a info.casorisolto.com o chiama il numero 349 2334882


 
 
 

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