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Assegno unico per i figli

  • Immagine del redattore: Avv. Luca Lezzi
    Avv. Luca Lezzi
  • 2 apr 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

La legge approvata dal senato


Il Senato, martedì 30 marzo 2021, ha dato il via libera al disegno di legge sull'assegno unico per i figli.

Affinché il provvedimento diventi definitivo occorre però che il governo adotti uno o più decreti per riordinare le misure di sostegno delle famiglie con figli a carico, è sarà necessario anche una riforma relativa all'ISEE.

Se il governo riuscirà ad emanare i decreti attuativi in tempo l'assegno unico dovrebbe iniziare ad essere erogato a partire dal primo luglio 2021.

La misura dell'assegno verrà determinata in base al modello ISEE di ogni singolo nucleo familiare e all'età dei figli a carico.

I genitori che avranno diritto all'assegno potranno scegliere tra il versamento di una somma mensile di denaro o ottenere un credito d'imposta di pari valore.

L'assegno è definito "unico" perché comprende tutte le forme di assistenza già previste per le famiglie, che resteranno in vigore fino alla definitiva attuazione del disegno di legge approvato il 30 marzo, e che verrano sostituite dalla nuova forma di assistenza.

In particolare scompariranno : l'assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l'assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità, le detrazioni fiscali contemplate dal Testo Unico delle imposte sui redditi per i figli a carico, l'assegno per il nucleo familiare e gli assegni familiari contemplati dal TU delle norme sugli assegni familiari.

L'assegno viene riconosciuto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al compimento dei 21 anni dei figli, limite di età che non è previsto se il figlio è disabile.

Esso viene riconosciuto a entrambi i genitori nella stessa misura. In assenza il beneficio spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale.

Nel caso di separazione o divorzio, i coniugi avranno facoltà di accordarsi e decidere a chi spetterà l'assegno, se dividerlo e in che misura. In mancanza di accordi l'assegno verrà erogato in favore del genitore presso cui sono affidati i figli.

Per accedere all'assegno unico occorre possedere i seguenti requisiti:

  • possesso della cittadinanza italiana o di uno Stato membro dell'Unione europea o di uno Stato non appartenente all'Unione europea o del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca, di durata almeno annuale;

  • assoggettamento al pagamento dell'imposta sul reddito nel territorio italiano

  • residenza e domicilio con i figli a carico nel territorio italiano e per tutta la durata del beneficio;

  • residenza in Italia per almeno due anni, anche se non in modo continuativo, o titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, o determinato purché della durata minima di 2 anni.

Ad oggi non si conosce con esattezza a quando ammonterà l'assegno ma dovrebbe essere erogato nella misura di € 250 a figlio. Importo che potrà diminuire o aumentare, come già detto, in base all'ISSE del nucleo familiare.

Inoltre l'importo dell'assegno sarà maggiorato rispetto a quello previsto per i figli minorenni e per quelli di maggiore età a carico se ricorrono le seguenti ipotesi:

  • se nascono altri figli dopo il secondo;

  • se le madri hanno un'età inferiore ai 21 anni;

  • se nascono figli con disabilità. In loro favore è prevista una maggiorazione non inferiore al 30 per cento e non superiore al 50 per cento, che varia in base al grado della disabilità. La sola maggiorazione viene a cessare quando il figlio disabile raggiunge i 21 anni di età, sempre che sia ancora a carico dei genitori.

L'assegno unico per i figli maggiorenni, fino ai 21 anni, inferiore rispetto a quello previsto in favore dei minori, potrò essere corrisposto direttamente al figlio condizione che risultino iscritti a un corso professionale o di laurea, che svolgano tirocinio o un'attività lavorativa retribuita con un importo annuale che non supera una certa soglia, che siano occupati nel servizio civile o che risultino disoccupati e iscritti presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro.

L'assegno unico e universale è compatibile sia con il reddito che con la pensione di cittadinanza, anche se naturalmente ai fini della determinazione del suo ammontare si tiene conto della quota del beneficio di cittadinanza spettante ai minori. Esso è altresì compatibile con gli aiuti erogati dalle regioni, dalle province autonome di Trento e di Bolzano e dagli altri enti locali.

La misura non preclude inoltre ai genitori di figli disabili di chiedere o calcolare prestazioni sociali agevolate, trattamenti di tipo assistenziale e altri benefici e prestazioni sociali previsti nello specifico per figli affetti da disabilità. La misura è infine compatibile con le borse lavoro che hanno lo scopo d'includere o avvicinare i disabili al mondo del lavoro.


 
 
 

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